L’Ortica (Urtica dioica)
nell’immaginario collettivo non ha mai goduto di particolare benevolenza, a
causa delle note proprietà urticanti
che si evidenziano in seguito al contatto tra cute e foglie.
La classica
pianta erbacea da cui stare alla larga.
In realtà questa rappresentazione
superficiale non tiene conto di tutta una serie di caratteristiche oramai
accertate e consolidate nella conoscenza scientifica.
Infatti l’Ortica è una
pianta spendibile per vari utilizzi di
natura terapeutica.
Le sue foglie, opportunamente cotte, sono particolarmente ricche in sali minerali e vitamine, segnatamente:
- ferro
- calcio
- vitamina A
- vitamina C
Il contenuto in ferro è molto utile nei soggetti affetti sia da problematiche di
carenza di tale minerale che da forme lievi/moderate di anemia, patologia, come è noto, caratterizzata da una riduzione dei livelli di emoglobina.
Il calcio,
oltre ad avere un importante ruolo di
regolazione, è un componente
essenziale della struttura ossea, il che lo rende importante per le donne
in menopausa, fase della vita nella
quale la riduzione della produzione ormonale porta fisiologicamente alla
diminuzione dell’assorbimento di calcio, esponendo a rischi di osteoporosi.
Le vitamine
rappresentano una componente fondamentale per il corretto funzionamento del metabolismo e la loro assenza, pertanto,
può essere causa di svariati tipi di disfunzioni, in base alle relative
carenze.
La cospicua presenza di questi nutrienti
permette di annoverare l’Ortica tra le fonti vegetali dotate di proprietà rimineralizzanti, consentendo una
completa integrazione dei fattori prima descritti.
L’estratto delle foglie è inoltre dotato
di attività diuretica ed antinfiammatoria.
Infatti la diuresi indotta porta ad una minore ritenzione idrica ed un migliore
controllo pressorio. Il contrasto alle sindromi infiammatorie può essere
sfruttato come ausilio a trattamenti farmacologici.
L’estratto della radice presenta un fitocomplesso
con una interessante attività nei confronti dell’ipertrofia prostatica benigna.
Questo tipo di azione nasce dalla
capacità di inibire l’attività del diidrotestosterone
(DHT).
Il DHT è l’ormone sessuale (androgeno) più
potente e deriva dal testosterone,
per azione dell’enzima 5-alfareduttasi.
Questo enzima è presente nei tessuti
bersaglio del testosterone, in particolare nella prostata.
In questa ghiandola il DHT promuove sia la
produzione che la giusta composizione del liquido seminale.
Come è noto, col passare del tempo la
prostata è soggetta ad un processo di
ingrossamento, mentre i livelli di testosterone tendono a diminuire
progressivamente, e con essi i livelli di DHT, che dal testosterone viene
generato, come abbiamo visto.
La prostata per il proprio mantenimento
funzionale necessita di continuo apporto di DHT e, di conseguenza, reagisce
alla riduzione della concentrazione di questo ormone producendo una maggiore
quantità di relativi recettori.
Ciò innesca un circolo vizioso nel quale
la prostata stimola essa stessa il proprio ingrossamento, anche in presenza di
una netta diminuzione fisiologica dei livelli di DHT.
Da qui la necessità di trovare un mezzo
terapeutico in grado di inibire gli effetti del DHT, mantenendo, al contempo, l’attività
del testosterone.
L’estratto della radice di Ortica offre
questa possibilità. Infatti è in grado di inibire il legame tra testosterone e globulina legante gli ormoni sessuali (sex hormone-binding globulin/SHBG).
Le SHBG sono proteine che, come
suggerisce il nome, legano gli ormoni sessuali per trasportarli all’interno del
sangue e rilasciarli in prossimità degli organi bersaglio.
Solo la quota di ormone libera da questo
legame può interagire con le strutture bersaglio, dal che consegue che,
inibendo la capacità legante delle SHBG, la porzione di ormone libera aumenta. Pertanto
aumentano i livelli di testosterone
e le relative attività.
L’estratto della radice non esaurisce
qui la sua attività. Infatti inibisce anche il legame tra il DHT ed i propri recettori prostatici ed il funzionamento dell’enzima 5-alfareduttasi.
Ciò dà luogo ad un effetto sinergico di
inibizione nei confronti dell’eccessiva attività del DHT sulla prostata, in
quanto viene impedita l’interazione con i relativi recettori e
contemporaneamente viene diminuita la produzione di questo ormone.
Quindi si ha un effetto di contrasto all’ipertrofia prostatica, in
presenza di una ottimizzazione dell’attività
del testosterone. Tale caratteristica permette di godere delle proprietà
del testosterone per l’appunto, il che si traduce in un miglioramento della libido, trattamento dei sintomi della disfunzione erettile ed innalzamento del livello delle prestazioni
sportive, particolarmente in termini muscolari.
Inoltre il contrasto all’azione del DHT
viene utilizzato anche per trattare l’alopecia
androgenetica, ossia la perdita di capelli generata da fattori ormonali. Infatti questo ormone viene associato
ad una progressiva distruzione della
struttura pilifera, con una degenerazione dei bulbi che si riflette in una
mancata produzione di peli.
Quindi la riduzione della concentrazione
e dell’azione di DHT è un fattore di notevole rilevanza per attenuare e
prevenire i fenomeni legati alla calvizie
ed al diradamento in genere.
Altre proprietà attribuite all’Ortica, i
cui meccanismi ancora non sono noti con precisione, sono l’effetto ipoglicemizzante, antiartritico ed antidiarroico,
utili rispettivamente nel diabete di tipo II, nell’artrite e reumatismi in genere e nella regolarizzazione del transito intestinale.
Quindi, alla luce di quanto descritto,
crediamo a buon titolo di poter contribuire a riabilitare la reputazione dell’Ortica.
I giudizi corrivi basati su esperienze
fugaci potrebbero trasformarsi in piena consapevolezza, a maggior ragione per
coloro che presentano un quadro fisiopatologico in linea con l’utilizzo delle
proprietà terapeutiche di questa pianta.
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