lunedì 4 maggio 2015

PER IL TRATTAMENTO DELLE PROBLEMATICHE TIROIDEE, CARDIOVASCOLARI E DI PESO: ESTRATTO DI COLEUS FORSKOHLII


Il Coleus forskohlii è una pianta che cresce nelle montagne delle aree subtropicali dell’Asia ed appartiene alla famiglia delle Lamiaceae o Labiatae
Il suo utilizzo in campo medico viene rilevato già nell’antichità, quando l’estratto delle radici veniva utilizzato per il trattamento di vari tipi di affezioni. 
Oggi, con lo sviluppo delle moderne tecniche di indagine biochimiche, siamo in grado di stabilire la basi fisiologiche che sottendono all’attività terapeutica dell’estratto di questa pianta. 
In particolare la molecola principalmente responsabile dell’azione curativa è la forskolina
Quest’ultima a livello cellulare ha la capacità di stimolare l’attivazione dell’enzima adenilato ciclasi. Tale enzima è deputato alla produzione di una molecola che prende il nome di adenosina monofosfato ciclica (AMPc). 

L’AMPc appartiene alla categoria dei cosiddetti “secondi messaggeri”, ossia molecole che vengono prodotte in seguito ad uno stimolo che proviene dall’esterno della cellula. 

Coleus forskohlii, pianta curativa

A titolo di esempio, un neurotrasmettitore come la noradrenalina non è in grado di entrare nella cellula ed interagire con le strutture cellulari in maniera diretta per esplicare la propria attività; quindi interagisce con delle molecole poste sul lato esterno della cellula (recettori), le quali a loro volta trasmettono il segnale internamente tramite l’innesco di una serie di reazioni che portano alla produzione dei secondi messaggeri appunto. 
Questi ultimi all’interno della cellula stimolano l’attivazione dei percorsi biologici legati all’azione della noradrenalina nella fattispecie. In questo modo la noradrenalina, pur non entrando nella cellula, riesce a comunicare in maniera indiretta il suo messaggio per promuovere specifiche attività cellulari. 

azione della noradrenalina

Per inciso, si è fatto l’esempio della noradrenalina per semplicità, ma, tranne poche eccezioni, tutte le molecole dell’organismo con ruoli di segnalazione (ormoni, neurotrasmettitori, ecc.) utilizzano la via del secondo messaggero intracellulare per concretizzare il messaggio da comunicare a determinate cellule.
Nello specifico l’AMPc contribuisce in maniera rilevante all’attivazione di numerose vie biochimiche intracellulari, le quali danno vita alle caratteristiche terapeutiche della forskolina e, per la proprietà transitiva, dell’estratto chiaramente. 

cascata del segnale dell'AMPc

Pertanto quest’ultimo presenta le seguenti azioni principali:

La perdita di peso viene promossa principalmente in seguito alla stimolazione, da parte dei percorsi cellulari attivati dall’AMPc, dell’enzima lipoprotein lipasi (LPL). 
Questo enzima è in grado di idrolizzare (tagliare) i trigliceridi che si trovano all’interno dei chilomicroni e delle VLDL (lipoproteine a densità molto bassa). 
Sia chilomicroni che VLDL sono degli aggregati di lipidi e proteine, dove i lipidi provengono principalmente dalle fonti alimentari assunte con la dieta e le proteine sono fornite dal fegato per assemblare tali strutture. 
Questi aggregati trasportano i lipidi derivanti dall’alimentazione a tutto l’organismo tramite il circolo ematico. A questo livello le LPL che affacciano nel lume vasale scindono i trigliceridi, trasformandoli in glicerolo ed acidi grassi (i componenti di base dei trigliceridi). 

struttura delle lipoproteine


A questo punto gli acidi grassi possono essere veicolati in due direzioni:
  • al cuore o ai muscoli, dove vengono utilizzati per produrre energia
  • al tessuto adiposo, dove si accumulano come strutture di deposito

Nel primo caso si ha una diminuzione del grasso corporeo poiché viene utilizzato come fonte energetica, mentre nel secondo caso i lipidi che eccedono il fabbisogno dell’organismo vengono depositati nel tessuto adiposo. 
Infatti l’organismo presenta una determinata necessità di apporto lipidico, ma se con l’alimentazione si introducono più grassi rispetto a quelli richiesti per il corretto svolgimento delle funzioni organiche, chiaramente l’eccedenza viene veicolata dal metabolismo in opportuni depositi. 
Pertanto la forskolina, come effetto finale, in presenza di una dieta bilanciata in termini di assunzione di lipidi, consente di diminuire il grasso corporeo in quanto ne stimola l’utilizzo da parte di cuore  e muscoli come fonte energetica. 
Ciò è particolarmente utile nel trattamento dell’obesità e delle disfunzioni metaboliche caratterizzate da difficoltà nello smaltire la componente lipidica dell’organismo.
La protezione a livello cardiovascolare si esplicita in particolare nel trattamento dell’insufficienza cardiaca congestizia e dell’ipertensione
Questi due effetti sono determinati anch’essi dall’azione di stimolazione dell’innalzamento dei livelli di AMPc da parte della forskolina. 
Infatti la maggiore concentrazione di AMPc a livello cardiaco provoca un aumento della forza di contrazione, mentre a livello vasale stimola il rilassamento della muscolatura liscia dei vasi. Pertanto si garantisce una migliore azione di pompaggio del sangue da parte del cuore, unita ad una diminuzione delle resistenze periferiche

coagulo di sangue

Si evidenzia anche la capacità di migliorare il circolo ematico cerebrale, il che è utile nel contribuire a trattare fenomeni di insufficienza vascolare cerebrale e nel recupero post-ictus. Inoltre va tenuta in considerazione la proprietà di inibire l’aggregazione piastrinica, diretta conseguenza dell’innalzamento dei livelli di AMPc, caratteristica che va inquadrata nell’ambito di una estesa attività di protezione dell’apparato cardiocircolatorio.
Il trattamento dell’ipotiroidismo deriva direttamente dalla capacità della forskolina di stimolare il rilascio degli ormoni tiroidei. Tale caratteristica è ampiamente documentata ed influisce in maniera significativa sulle proprietà che abbiamo descritto poc’anzi. 
Infatti gli ormoni tiroidei sono tra i principali responsabili della regolazione del metabolismo corporeo e, come tali, favoriscono il raggiungimento di un efficace equilibrio funzionale dell’organismo in toto.
Altri effetti minori, ma comunque da rilevare sono il trattamento dei sintomi della depressione, della psoriasi, dell’asma e delle allergie e del glaucoma. In questa ottica sia il meccanismo d’azione della forskolina che l’induzione della normalizzazione dei livelli degli ormoni tiroidei contribuiscono all’ottenimento di tale quadro terapeutico.


Nonostante l’efficacia ad ampio spettro su diversi tipi di patologie, è bene frenare i facili entusiasmi. 
Infatti l’utilizzo dell’estratto è di notevole ausilio per contribuire alla risoluzione di specifiche condizioni patologiche, ma non va inteso come sostitutivo di una terapia farmacologica. 
In particolare prima dell'assunzione è consigliabile un parere medico, soprattutto se è già in atto un regime terapeutico. 
Difatti i soggetti ipertesi che assumono farmaci antipertensivi potrebbero avere un abbassamento repentino dei livelli pressori con una assunzione concomitante dell’estratto, come anche coloro che sono in trattamento con levotiroxina (il celeberrimo Eutirox) potrebbero accusare sintomi legati paradossalmente ad ipertiroidismo con una assunzione contemporanea. 
Va sempre considerato che l’assunzione di un farmaco per lunghi periodi porta l’organismo ad attestarsi su un equilibrio diverso da quello che vigeva prima della terapia. 
È questo il caso dei pazienti ipertesi e di quelli che hanno problemi di ipotiroidismo, in quanto l’assunzione dei farmaci per tamponare tali patologie è molto prolungata nel tempo. 
Pertanto l’interruzione del trattamento a favore dell’estratto è vivamente sconsigliata, se non dopo attento parere medico ed un graduale svezzamento dalla terapia farmaceutica, se le condizioni fisiopatologiche lo permettono chiaramente. 
L’ipertensione e l’ipotiroidismo sono casi limite, ma il discorso va esteso a tutti gli ambiti patologici esaminati. 
Quindi va evitato il “fai da te farmacologico”, purtroppo molto in voga oggigiorno con l’invasione di prodotti commerciali a base di sostanze naturali. 
L’alfa e l’omega del percorso curativo devono essere necessariamente accompagnate dalla piena consapevolezza delle proprietà di ciò che si assume. 
Solo in tal modo potranno essere sfruttate a pieno le numerose proprietà di questa pianta, ottimizzandone l’efficacia. 
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